IL GRANDE AMORE

Sandro e Luisa

“Abbiamo la fede e ci vogliamo bene.
Cosa ci manca?”

– Alessandro Nottegar

La moglie Luisa racconta

ALESSANDRO SCRIVE ALLA MOGLIE LUISA

Caro amore, mia donna, mio piccolo fiore dolcissimo.
Ho proprio da ringraziare il Signore per il dono che mi ha fatto dandomi te. E per l’amore nuovo che ha messo nei nostri cuori.

Ho capito che più rimango unito al Signore, più rimango unito a te e più ti amo.

È il Signore che sta facendo cose grandi e nuove.
Io chiedo che mi aiuti a non porre tanti ostacoli e per questo mi impegno.

QUANDO PREGO, IL SIGNORE MI TRASFORMA

Sono un poro can, e lo sai.

Ma se collaboro un po’ con Lui, quando prego sento che il Signore mi trasforma e mi prepara a essere segno sempre più chiaro della sua salvezza, che ha portato a tutti in abbondanza.

Sono sicuro di amarti, felice di questo amore che ogni giorno cresce nel dialogo e nella gioia.

DONNA MESSA DA DIO SULLA MIA STRADA

Ti ringrazio di tutti i sacrifici, la fatica, il lavoro che hai fatto per me e che continui a fare. Son sicuro che la tua fatica non sarà inutile.
Spero di poterti ricompensare.

Grazie, mia donna, messa da Dio sulla mia strada.

Caro amore, grazie anche per le nostre belle bambine. Un grande abbraccio. Ti amo tantissimo.

Il tuo Sandro

Cosa dicono di lui…

Rita Zanolli

“Era molto innamorato della moglie e glielo dimostrava in maniera semplice ma molto affettuosa. Mi facevano desiderare di avere anch’io un rapporto di coppia come il loro. Davano una testimonianza molto positiva del matrimonio”.

– Rita Zanolli

Lorena Antolini

“Frequentando la famiglia Nottegar, ho visto che Alessandro aveva per la moglie un rispetto, una devozione che io non ho mai visto in altre persone, non era una cosa ordinaria. Si vedeva nel loro rapporto un’intesa profonda, nella quale l’uno sapeva valorizzare i doni della personalità dell’altra. Tra loro c’era una fiducia totale”.

– Lorena Antolini

Mario Granuzzo

“Per Alessandro la famiglia era un dono di Dio, non qualcosa da tenere chiusa nelle quattro pareti di casa, ma una realtà aperta all’accoglienza degli altri, in particolare dei più poveri; un dono da gestire con responsabilità. Credo che, dopo la fede, la famiglia sia stata la cosa più importante per lui”.

– Mario Granuzzo