RICOMINCIO DA CAPO

La spiritualità di Alessandro

Ogni lunedì mattina si svegliava contento e diceva alla moglie:
“Sento che questa è la settimana buona! Sì, stavolta mi converto davvero”.

– Alessandro Nottegar

RICOMINCIARE SEMPRE

Ogni lunedì mattina si svegliava contento e diceva alla moglie: “Sento che questa è la settimana buona! Sì, stavolta mi converto davvero.”

Luisa lo prendeva bonariamente in giro: “Ma se lo dici da 15 anni!”. E lui: “No, donna, questa volta lo sento… È la settimana decisiva!”.

E la stessa scena si ripeteva ogni lunedì, perché Alessandro non si è mai considerato “arrivato”, “a posto” davanti al Signore e agli altri.

UN SERVO INUTILE

Aveva lavorato gratuitamente per i più poveri e i lebbrosi durante i quattro anni della missione in Brasile. Aveva preso alla lettera la pagina del Vangelo “Vai, vendi quello che hai e poi vieni e seguimi”.

Eppure Alessandro non si è mai considerato una persona speciale, ma solo un “servo inutile”, tanto fortunato per essere stato scelto dal Signore.

Diceva, infatti, molto convinto: “Signore, che cos’ho che non abbia ricevuto da te? Di mio, di veramente mio, ho solo il mio peccato”.

IN TENSIONE D’AMORE

La consapevolezza del proprio peccato, però, non lo scoraggiava, perché “non importa quante volte si cade, Dio guarda alla buona volontà”. E pregava: “Signore, dammi il coraggio di ricominciare sempre da capo”.

Credeva fermamente che “quando il Signore ci chiamerà, non saremo giudicati sui risultati, ma se ci troverà in tensione amorosa verso di Lui”.

Ed è proprio così, in questa tensione d’amore, che venerdì 19 settembre 1986 il Signore ha trovato il suo servo Alessandro che, ancora una volta, aveva deciso di “ricominciare da capo”.

Cosa dicono di lui…

padre João Pilotti

“Lo vedevamo spesso dirigersi verso la cappella. Lo faceva di sua spontanea volontà, nessuno lo obbligava. Si capiva che cercava questi momenti di incontro con Dio nella preghiera. Lo trovavamo in cappella, seduto nei banchi in fondo, raccolto in preghiera. Ricordo Sandro come un uomo in ricerca di Dio, in preghiera davanti al Santissimo”.

– padre João Pilotti

suor Celsa Zanusso

“Alessandro era una persona molto serena, umilissima, disponibile, non si dava alcuna importanza. Passava inosservato. Aveva un atteggiamento che ti richiamava alla presenza del Signore”.

– suor Celsa Zanusso

don Pietro Cunegatti

“Era cosciente delle sue doti, però era molto umile anche nel presentare se stesso e le sue capacità. Sapeva valorizzare il bene degli altri. Anche il fatto di mettersi sempre secondo, valorizzava l’altro”.

– don Pietro Cunegatti

Mario Granuzzo

“Alessandro era intuitivo e sensibile. A volte non ti accorgevi che lui ci fosse, ma lui era sempre attento alle necessità degli altri. Aveva un’intelligenza vivace, la battuta pronta. Viveva il proprio servizio agli altri come una missione alla quale si sentiva chiamato. Alla base di tutto c’era la relazione con il Signore: non era lui che andava, ma andava perché aveva un mandato dal Signore”.

– Mario Granuzzo